Il mito della Terra piatta





E’ piuttosto diffusa l’idea che nell’antichità e nel medioevo tutti ritenessero la Terra piatta e che solo dopo l’impresa di Cristoforo Colombo ci si è resi conto della sfericità del nostro pianeta. Questa è però pura fantasia dal momento che già Aristotele porta inconfutabili motivazioni per ritenere che la forma della Terra sia assimilabile ad una palla poiché proietta sulla superficie della luna un’ombra sempre circolare, cosa che un unico solido è in grado di fare, cioè la sfera.

Seppure non vogliamo scomodare il grande Aristotele, d’altra parte, è noto che tutti i naviganti già dall’antichità avevano osservato un fenomeno molto evidente: all’approssimarsi della terraferma, le prime parti che apparivano alla vista erano le cime delle montagne e ciò era possibile solo se la superficie del mare era incurvata. 

Si potrebbe allora pensare che questa conoscenza degli antichi sia andata perduta durante i cosiddetti secoli bui del medioevo, ma neanche questo è vero. Se vediamo su un libro di storia o cerchiamo su internet l’immagine di un imperatore medievale, ci accorgiamo che molto spesso questi reca in mano un globo che rappresenta il mondo; un globo, non un piatto, a riprova che anche nel medioevo la consapevolezza della sfericità della Terra non era certo andata perduta.

A togliere comunque ogni dubbio c’è il Tractatus de Sphaera scritto intorno al 1230 da Giovanni di Sacrobosco, matematico e astronomo inglese al quale, in tempi più recenti, è stato intitolato anche un cratere lunare. Già dal titolo e dal fatto che questo libro divenne il testo scientifico più famoso e adoperato nelle università occidentali si evince che in quel tempo nessun uomo di cultura riteneva che la Terra non fosse sferica.

Fermo restando che non abbiamo molte informazioni sulle conoscenza in materia agli albori della nostra civiltà, incredibilmente a dirsi, è solo nell’Era Contemporanea che si è diffuso quello che possiamo definire il mito della Terra piatta; nel 1885 un certo William Carpenter pubblicò un opuscolo dal titolo “Le cento prove che la Terra non è un globo” mentre nel 1956 un membro della Royal Astronomical Society, Samuel Shenton, fondò la Flat Earth Society, letteralmente “La Società della Terra Piatta” che, nei successivi anni sessanta, contestò tutte le fotografie ritraenti una Terra sferica realizzate dal programmi spaziali americani Mercury, Gemini e Apollo. 


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