Dalla Terra alla Luna – un viaggio per la vita
Molto spesso è il mondo macroscopico che attira la nostra attenzione e suscita interesse; soprattutto davanti all’immensità dello spazio e alle distanze impossibili da misurare con i chilometri e che richiedono il ricorso agli anni-luce ci sentiamo pervadere da una sensazione di deferenza verso ciò che è più grande di noi. Ciò non vale solo per il mondo fisico ma anche per quello vivente: la visione maestosa di una balena che nuota a pelo d’acqua in una rapida e al tempo stesso composta successione di emersioni ed immersioni o la carica impetuosa di un branco di elefanti ci incutono un rispetto che difficilmente proviamo pensando ad esseri più piccoli e meno appariscenti.
Eppure il mondo microscopico ci riserva sorprese che nemmeno immaginiamo. Questo articolo vuole essere una finestra aperta su ciò che, pur essendo poco visibile o addirittura invisibile, è in grado di affascinare e interessare per la grandezza celata in pochi millimetri o addirittura millesimi di millimetro.
Oltre la nostra capacità di visione esiste infatti un universo microscopico variegato e imprevedibile che da sempre si cerca di esplorare almeno quanto quello infinito che ci circonda; spesso però i risultati sono meno attendibili e precisi e ciò dimostra che ci troviamo di fronte ad un mondo che non svela facilmente i propri segreti proprio per la sua estrema complessità.
In questo articolo voglio presentare il “cammino” degli spermatozoi verso la cellula uovo per fecondarla.
Tenendo conto che 100 metri corrispondono a 0,1 chilometri e che 9,58 secondi sono circa 0,0026 ore se si rapportano le due grandezze appena considerate viene fuori che durante il suo indimenticabile sprint il velocista giamaicano ha corso alla velocità di circa 38,5 Km/h, valore ben lontano dai 55 Km/h attribuito a uno spermatozoo.
Se poi consideriamo che Bolt ha corso per 100 metri mentre in proporzione è come se lo spermatozoo quella velocità la mantenesse per oltre sette chilometri non c’è dubbio che siamo in presenza di una prestazione veramente eccezionale.
Al di la di quelli che possono essere i calcoli matematici che già ci forniscono un quadro affascinante, trovo altamente suggestiva l’idea che ogni vita inizi inevitabilmente con un viaggio.
Ancora prima di essere concepito l’uomo è già un viandante che deve esplorare le strade della vita che lo attende; a volte il percorso è diritto, piano e ben visibile regalando un cammino magari lungo ma se non altro agevole, altre invece questa via si fa improvvisamente tortuosa, impervia e in salita mentre altre ancora ci pone davanti a bivi che esigono scelte spesso molto sofferte.
Ma se ognuno di noi tiene ben presente la propria origine di viaggiatore questo viaggio che è la vita potrà essere condotto sicuramente con una forza diversa data dalla consapevolezza che ancor prima di nascere ne abbiamo fatto uno ancora più straordinario e difficoltoso che ci ha resi vincitori già per il fatto di essere venuti al mondo.
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