Donne Straordinarie - Capitolo 2 - Christine de Pizan, la penna che sfidò un'epoca
Questo è il secondo capitolo di "Donne Straordinarie", la serie
dedicata a figure femminili che hanno lasciato un segno indelebile nella
storia, dimostrando con la loro vita e le loro opere che l'ingegno, la
creatività e la capacità imprenditoriale non hanno genere. Questa volta i
riflettori sono puntati sul tardo Medioevo, un'epoca spesso percepita come oscura e dominata
da figure maschili, per riscoprire una vera pioniera: Christine de
Pizan.
Nata a Venezia nel 1364 e trasferitasi in Francia
alla corte di Carlo V il Saggio, Christine visse in un mondo in cui le donne erano per lo
più relegate a ruoli domestici e la loro voce raramente ascoltata in ambito
pubblico o intellettuale. Ma Christine non era una donna comune. Dotata di
un'intelligenza vivace e di una sete di conoscenza alimentata dalla ricca
biblioteca reale a cui ebbe accesso grazie al padre, Tommaso da Pizzano,
astrologo e medico di corte, Christine de Pizan divenne la prima scrittrice
professionista d'Europa, una vera e propria imprenditrice della parola
in un'epoca in cui questo era quasi impensabile per una donna.
La vita di Christine prese una piega drammatica quando, a soli 25 anni, rimase vedova con tre figli, la madre e una nipote a carico. Le difficoltà economiche e le controversie legali per l'eredità la misero di fronte a una scelta: soccombere alle avversità o reinventarsi. Christine scelse la seconda via, e lo fece impugnando la penna. Non per diletto, ma per professione. Iniziò componendo ballate d'amore, liriche che incontrarono il favore dei ricchi mecenati, ma ben presto la sua produzione si orientò verso temi più impegnati.
L'opera per cui Christine de Pizan è maggiormente celebrata è "La Citédes Dames" (La Città delle Dame), scritta nel 1405. In un periodo in cui la letteratura misogina, come il "Roman de la Rose", dipingeva le donne come creature viziose, incostanti e intellettualmente inferiori, Christine osò sfidare apertamente queste narrazioni.
Ne "La
Città delle Dame", Christine, guidata dalle figure allegoriche di
Ragione, Rettitudine e Giustizia, costruisce una città simbolica fortificata,
popolata e difesa da donne illustri della storia, della mitologia e sue
contemporanee. Da eroine bibliche a regine sagge, da artiste a scienziate,
Christine presenta una galleria di figure femminili che smentiscono con i fatti
i pregiudizi maschili. Il suo messaggio era rivoluzionario: le donne non sono
affatto inferiori agli uomini per natura, ma la loro apparente mancanza di
successo in molti campi è dovuta esclusivamente alla mancanza di
accesso all'istruzione e alle opportunità. Sosteneva con fervore che,
se educate e formate al pari degli uomini, le donne avrebbero potuto eccellere
in ogni ambito.
Christine de Pizan non fu solo una scrittrice prolifica e versatile – spaziando dalla poesia alla filosofia politica, dai trattati militari ("Il libro dei fatti d'arme e di cavalleria") ai manuali di comportamento per donne ("Il Tesoro della Città delle Dame") – ma fu anche un'abile imprenditrice culturale.
Gestiva un proprio scriptorium, un
laboratorio di copiatura e miniatura, dove supervisionava la produzione dei
suoi manoscritti. Curava ogni dettaglio, dalla scelta della pergamena alla
qualità delle illustrazioni, per poi presentare queste opere lussuose ai suoi
committenti, che includevano membri della famiglia reale francese e potenti
aristocratici. Questa attività non solo le garantì l'indipendenza economica, ma
dimostra una chiara visione imprenditoriale: comprese il valore del suo lavoro
intellettuale e seppe "commercializzarlo" con successo.
La sua intelligenza si manifesta nella
profondità delle sue argomentazioni, nella sua capacità di attingere a fonti
classiche e contemporanee per sostenere le sue tesi. La sua creatività non
risiede solo nell'invenzione letteraria, ma anche nella capacità di immaginare
un mondo diverso, un mondo in cui le donne potessero rivendicare la propria
dignità e il proprio valore.
Christine de Pizan fu una voce potente e coraggiosa in un'epoca che preferiva le donne silenziose. Attraverso i suoi scritti, lottò per il riconoscimento della pari dignità intellettuale e morale delle donne, precorrendo temi che sarebbero diventati centrali nei movimenti femministi secoli dopo.
La sua storia ci ricorda che le donne hanno sempre contribuito in modo significativo allo sviluppo della società, spesso superando ostacoli enormi. Christine de Pizan è la prova vivente che creatività, intelligenza e capacità imprenditoriali sono qualità umane, distribuite equamente tra i generi, e che la loro piena espressione dipende solo dalle opportunità che vengono offerte. È una "Donna Straordinaria" da cui abbiamo ancora molto da imparare.
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